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  • : Blog di Sara Cespoli
  • : Luogo non luogo per lasciare impressioni, pensieri, emozioni.Per scambiare progetti, opinioni, sogni. Per immaginare quel mondo fantastico che ognuno si porta nel cuore.Talesa è un libro, ma anche un modo come un altro per farmi conoscere non solo come scrittrice, esordiente e ancora non conosciuta, ma anche come persona. Benvenuti a tutti quelli che passeranno di qui!!!
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28 aprile 2012 6 28 /04 /aprile /2012 15:17

amrita.jpg

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27 aprile 2012 5 27 /04 /aprile /2012 15:26

MANUELA ROMANELLI 2486

 

 

Sfido qualsiasi scrittore ad affermare senza alcun dubbio di non essere mai stato soggetto alla sindrome della pagina bianca: quando hai un sacco di idee nella testa, ma non riescono ad uscire dalla penna. Può capitare, e non c'è niente di cui aver paura, perchè è solo passeggera. Quando succede a me, in genere la prima reazione è quella di chiudere il mio quaderno, o spengere il computer, e liberare la mente, pensare ad altro, lasciar passare un pò di tempo. Poi, ho escogitato degli stratagemmi per evitare che la cosa si ripeta troppo spesso. Ho notato che in gerere sono molte le cose a funzionare in questo senso. Per esempio, prendere l'abitudine di scrivere nel momento della giornata in cui è più congeniale. Io riesco ascrivere molto meglio la mattina appena alzata, con la mente fresca e riposata. Durante il pomeriggio riesco molto più facilmente a rivedere e riscrivere quanto ho buttato giù la mattina all'impronta. Poi si può scegliere anche l'ambiente in cui si scrive meglio. Può essere uno studio, se si ha la fortuna di averlo, può essere la cucina, o la propria camera, o il divano del salotto. L'importante, per chi scrive a computer, è dotarsi di un pc portatile in modo da avere la massima libertà possibile! Non è detto che si abbia solo un posto preferito: per me è la cucina, ma semplicmeente perchè iniziando la mattina appena alzata, approfitto anche per fare colazione. Quindi, quaderno, penna, lapis, evidenziatore, computer e... tazza di yogurt e cereali! Un altro trucco per evitare di rimanere a corto di idee è addormentarsi pensando a quanto ci piacerebbe scrivere il giorno dopo. Se sono particolarmente ispirata, molte idee mi vengono attraverso i sogni! 

La cosa più importante rimane comnuque l'attitudine mentale: non insistere, se proprio in quel momento non si riesce a creare nulla, e non scoraggiarsi per lo stesso motivo. Bisogna darci tempo nella scrittura. Scrivere di fretta e per forza non è detto che sfoci in un capolavoro!

Buona scrittura!

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27 aprile 2012 5 27 /04 /aprile /2012 15:24

labito-di-piume.jpg

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27 aprile 2012 5 27 /04 /aprile /2012 15:24

ricordi-di-un-vicolo-cieco.jpg

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27 aprile 2012 5 27 /04 /aprile /2012 15:22

lacarezzadelbuiosinghnorddef.jpg

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23 aprile 2012 1 23 /04 /aprile /2012 17:25

manuela romanelli maggiolino

Quando una storia è appena all'inizio, può capitare che non si abbiano tutt i particolari del suo dipanarsi nella testa! Allora può essere utile prima tracciare uno schema della storia stessa, per sapere sempre dove andare e come muoversi. Può sembrare infantile, in realtà non è pià di tanto. Ricrodate che è come avere una mappa, un navigatore, in linguaggio più moderno. Ma, come diceva Bateson, la mappa non è il territorio, e nel territorio può succedere di tutto! Ci si può perdere, ma ci si può anche ritrovare.

E' importante schematizzare un romanzo, schematizzare una singola scena, o anche un'idea. Fare uno schema degli eventi, dei personaggi, date di nascita, avvenimenti particolari, fatti storici. A maggior ragione è utile farlo se si tratta di dati inventati: come è possibile non cadere in contraddizione se no si hanno accanto degli schemi ad aiutarci? La cosa più importante è evitare la contraddizione ed essere sempre credibili. Spesso fare uno schema di quello che si vuol scrivere prima di scriverlo, ci aiuta a non perdere il filo, a non sbagliare. E' una regola che a me hanno insegnato sui banchi di scuola, e trovo molto utile anche adesso.

L'importante è non confondere lo schema con la mancanza di creatività: come lo si crea, uno schema lo si può anche distruggere, e si può ripartire da capo tutte le volte che si vuole! C'è una certa soddisfazione anche a fare una decina di schemi, paragonarli fra loro e scegliere quello a nostro avviso il migliore! E' a suo modo un'attività creativa anche questa.

Ognuno trova il suo metodo, ma secondo me avere uno schema sotto mano, come per esempio mi sta capitando adesso, un vero e proprio albero genealogico di tutte le persone che compaiono nella mia nuova storia, può evitare i più grandi strafalcioni! Un esempio? far incontrare due persone e farle innamorare quando sono troppo piccole. Oppure, rendere cugini due persone che non sono neppure imparentate. Oppure, ancora, collocare un evento storico dieci anni prima rispetto alla realtà!

Spero di aver aiutato qualcuno con queste umili considerazioni.

Come sempre, buona scrittura!

 

 

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21 aprile 2012 6 21 /04 /aprile /2012 15:24

la-guaritrice-dei-maghi.jpg

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21 aprile 2012 6 21 /04 /aprile /2012 14:29

MANUELA ROMANELLI 2490

La nascita di una storia è l'ossatura di un futuro racconto, di un futuro libro. E' difficile descriverne l'origine. Spesso, è il frutto delle personali esperienze dell'autore, altre volte è solo il parto di una fantasia sfrenata. Può nascere da un sogno particolarmente vivido, da un articolo letto su un giornale, da un film o un libro. La genesi della propria storia è iperscrutabile. Spesso anche agli occhi stessi di chi la scrive. A me è successo spesso così. Dovessi descrivere come è nata Talesa, o come sono arrivata a scrivere un racconto, non saprei quali parole usare, esattamente, per far capire agli altri dove è nata la prima scena, da dove ha avuto origine il primo capitolo.

La cosa fondamentale, però rimane la ricerca della coerenza, della verosomiglianza, che nelle prime stesure di una trama spesso non ci sono. Anche questo fa parte dell'attività dello scrittore: la ricerca costante della coerenza. mescolata ad una sapiente dose di creatività e immaginazione! Non so quale dei due aspetti è difficile osservare: spesso insieme non sono conciliabili!

Lo scrittore ha la licenza di inventare, ma deve sempre essere credibile agli occhi di chi legge: altrimenti, è come scrivere un giallo, arrivare alla fine e non essere in grado di spiegare come ci si è arrivati, a quella fine.

E' come entrare in un giardino deserto, che aspetta soltanto di essere riempito di impressini, ma non sapere da che prota si è passati e da quale soglia si uscirà!

Non so se ho reso l'idea.

Comunque, buona scrittura!

MANUELA ROMANELLI 2487

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18 aprile 2012 3 18 /04 /aprile /2012 16:03

libri-da-leggere.jpg
Come nasce un libro? 

Innanzitutto, ci deve essere una storia. Puoi essere un bravissimo scrittore, puoi conoscere benissimo la grammatica e l'italiano, puoi essere il cocco della tua maestra d'italiano, ma se non hai una storia in testa, non andrai tanto avanti...

Non mi fa paura la pagina bianca. Se ho una trama da costruire, i fili si formano da soli fra le mie dita, la penna è troppo lenta per seguire i pensieri. Ma ce la fa, sempre. 

Se hai una storia in testa, e con storia intendo un inizio, una fine, e tutto (o quasi) quello che c'è nel mezzo, non c'è crisi creativa che tenga. E vedrai accadere un miracolo: la storia, la tua storia, quella che conosci solo tu e che ti appresti a condividere prima con te stessa e poi, solo in seguito, con altri da te, si moltiplicherà senza alcun sforzo: nasceranno nuovi personaggi, sognerai nuove scene.

Non ho consigli specifici da dare: non sono una scrittrice professionista. 

Posso solo dire che quando dai il la ad una storia, l'emozione che provi è grandissima: dentro di te scatta qualcosa, e quel qualcosa ti dice che è arrivato il momento di inziare a scrvere, semplicemente. E' una forza più grande di te, che ti spinge, ti sprona. 

Una cosa è fondamentale: devi scrivere per te stesso, non per il plauso degli altri. Scrivere una storia, sia essa libro o racconto, è un dono che fai a te stesso, è un piacere tuo e tuo soltanto. Non lo fai per il successo, ma per la gioia che provi per te stesso. Per orgoglio. Perchè ti rilassa. Perchè ti fa vivere in un mondo parallelo che solo tu conosci.

Ovviamente, devi avere alcune prerogative: conoscere la grammatica, leggere tanto, perchè non esiste scrittore valido che non abbia letto almeno qualche centinaio di libri nella sua vita e da ognuno di essi non abbia potuto apprendere qualcosa di nuovo, avere un proprio stile, che non si costruisce mai ma fa parte del bagaglio culturale di una persona, e amare scrivere soltanto per il piacere di farlo.

La fantasia? La creatività? Arriveranno. E quel giorno, ti spalancherà un mondo nuovo!

Buona scrittura a tutti!

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18 aprile 2012 3 18 /04 /aprile /2012 15:59

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